Cosa fa il product manager: una settimana tipo

Abbiamo parlato di cosa fa un product manager e quali sono le competenze necessarie per diventare un buon product manager. Ma delineare le responsabilità e capacità richieste per svolgere al meglio una professione spesso non aiutano a capire come si svolge il lavoro quotidiano. In questo articolo andiamo a scomporre nei singoli elementi quotidiani come il product manager definisce la visione di un prodotto o collabora con sviluppatori e designer.

Secondo il McKinsey Product Management Index, un sondaggio svolto nel 2018, la maggior parte del tempo è speso definendo la strategia del prodotto, seguito dalla collaborazione con sviluppatori e designer e la definizione dei requisiti di prodotto. Queste tre attività insieme occupano i product manager per quasi la metà del tempo.

Tempo dedicato dai product manager a ciascuna attività – Fonte: McKinsey Product Management Index

Ma come si svolgono queste attività nel quotidiano? In una settimana tipo, il calendario avrà un aspetto simile a questo:

Screenshot dal calendario dell’autore

Il product management è un atto di equilibrio: tra tattico e strategico, tra reattività e proattività, tra lavoro di team e indipendente. Il calendario che ho condiviso riflette questo atto di bilanciamento. Ogni giorno inizia con un controllo dei problemi più urgenti e assicurandosi che altre persone possano svolgere il proprio lavoro senza blocchi.
Le riunioni ricorrenti giornaliere o settimanali mantengono il team connesso e allineato. Infine, è importante riservare del tempo per attività proattive e strategiche, come incontrare i clienti, rivedere la strategia e discutere le funzionalità con il team, che aiutano a far progredire il prodotto.

Vediamo ora tutti i singoli elementi delle maggiori categorie individuate dal sondaggio McKinsey.

Definizione della strategia del prodotto

L’essenza di una strategia di prodotto è decidere quali problemi risolvere. In genere il product manager riceve diverse richieste da ciascun stakeholder e deve scegliere quali implementare.

Il product manager parte da una visione, ovvero il risultato da raggiungere. Questo risultato deve essere descritto in termini chiari, ma non fornire dettagli su come il risultato debba essere raggiunto. La definizione della visione si forma in una serie di workshop che coinvolgono il management. È importante a questo primo livello che la visione non solo sia chiara e ambiziosa, ma anche che confluisca negli obiettivi comuni dell’azienda.

In seguito alla definizione della visione, si sviluppa la strategia del prodotto, ovvero il piano di implementazione per il raggiungimento dello scopo. Questo processo comprende di nuovo alcuni workshop per delineare la strategia iniziale. Poiché il processo di creazione di un prodotto non è lineare ma iterativo, a questo piano iniziale si susseguiranno sessioni periodiche di revisione e, se necessario, riallineamento della strategia.

Nel quotidiano la definizione della strategia si traduce in meeting settimanali per rivedere il progresso nel raggiungimento delle milestones e comparare i risulati ottenuti verso quelli attesi. Metodologie come Scrum sono ottimi strumenti per tenere sotto controllo lo sviluppo del prodotto e il raggiungimento degli obiettivi prefissati.

La strategia di un prodotto è di solito suddivisa in obiettivi più circoscritti legati ad un termine temporale per portarli a termine e indicazioni sul risultato desiderato. Questi obiettivi o milestones forniranno la base della roadmap.


Collaborazione con sviluppatori e designer

La collaborazione con sviluppatori e designer è al centro del lavoro di ogni product manager.

Spesso tale collaborazione è definita all’interno di schemi di riferimento che si rifanno alla filosofia AGILE, come Scrum, Kanban, etc. Questo aiuta il team a mantenere un flusso di comunicazione continua, oltre a prevedere e superare gli ostacoli lungo il percorso.

Il metodo Scrum è uno dei più utilizzati. Questo prevede la suddivisione del lavoro in unità di tempo chiamate Sprint, che durano in genere una o due settimane. I principali incontri determinati da Scrum (detti cerimonie) sono quattro:

  • grooming
  • planning
  • review
  • retrospective

Il grooming è la revisione dei punti del backlog, ovvero le user stories, funzionalità o elementi di programmazione che compongono il lavoro da fare. Durante il grooming product manager, sviluppatori e designer discutono nel dettaglio come svolgere un determinato compito, quali informazioni mancano e chi è responsabile della loro preparazione.

Durante il planning il team degli sviluppatori decide quali lavori completare, in base alle priorità comunicate dal product manager. In questa fase viene inoltre suddiviso il lavoro tra i programmatori.

La review è il momento di rivelazione del progressi fatti durante uno sprint. Questo momento è dedicato al feedback da parte degli stakeholder, oltre che a dare trasparenza sul lavoro degli sviluppatori a tutto il team.

La retrospective è un momento di revisione dei processi dello sprint. In questa occasione lo Scrum team discute cosa ha funzionato e quali processi invece devono essere migliorati.

Definizione dei requisiti di prodotto

La definizione dei requisiti di prodotto parte dalla ricerca delle problematiche degli utenti. Queste vengono in genere rivelate tramite le user interview e, se il prodotto è già ad uno stadio avanzato, dal feedback del servizio clienti.

I problemi degli utenti devono essere analizzati, ordinati per importanza e priorità e trascritti sotto forma di user stories. Queste a loro volta forniscono la base per la creazione di una soluzione da parte di sviluppatori e designer.

Durante la discussione delle funzionalità descritte dalle user stories, la soluzione comincerà a prendere forma: i designer forniranno un mockup dell’interazione passo passo dell’utente con il prodotto, mentre gli sviluppatori si occuperanno della soluzione tecnica affinché la funzione possa essere svolta. In questo contesto il compito del product manager è facilitare il team nella creazione di una soluzione che rispecchi le esigenze dell’utente.


Gli altri elementi identificati dal sondaggio di McKinsey si focalizzano sulle relazioni del product manager con gli stakeholders, sull’analisi e sulla documentazione. Dei meeting ricorrenti in questo caso, giornalieri o settimanali, sono il modo migliore per svolgere questi compiti.


Conclusione

Il ruolo di product manager varia notevolmente tra aziende e di conseguenza la giornata tipo sarà molto diversa per ciascuno. Gli elementi principali che compongono il lavoro del product manager nel quotidiano sono però comuni a tutti. Con questo articolo speriamo di averti dato un’idea su quali siano i compiti principali da un punto di vista più pratico e come organizzarli.

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