Un MVP, abbreviazione di minimum viable product, è un’idea o prodotto che include solo funzionalità di base, con il fine di apprendere il maggior numero di informazioni sui propri user con il minimo sforzo.1
Lo scopo di un MVP è di imparare di più sul prodotto, testando un’idea nel mercato prescelto. È un metodo veloce ed economico per mettere alla prova la domanda di un prodotto prima del suo lancio nel mercato e consente di acquisire il favore di un limitato gruppo di utenti prima della finalizzazione del progetto.
Minimo non significa scadente
Il MVP deve essere semplice, ma non scadente. L’usabilità è importante e le poche funzioni disponibili devono essere funzionanti. Per essere funzionale un MVP deve:
- Risolvere un problema importante per l’utente
- utilizzare meno risorse di quante ne occorrano per creare un prodotto finito
La qualità e il design di un MVP hanno un’importanza relativa. Nel dubbio, meglio spendere meno risorse su questo aspetto e migliorarlo in seguito. Se una volta lanciato l’MVP notiamo che il design impedisce all’utente di utilizzare il prodotto, allora sappiamo che questo va migliorato. In caso contrario, avremo risparmiato tempo.
È sempre necessario creare un MVP?
La risposta breve è no. Lo scopo di un MVP è imparare il più possibile quello che l’utente vuole fare per risolvere il suo problema, quanto è disposto a offrire per una soluzione, e in che modo interagisce con il prodotto. Nella maggior parte dei casi questi punti non sono chiari, e quindi un MVP è il giusto approccio per validare le ipotesi.
Naturalmente esistono delle eccezioni. Ad esempio, aziende come Apple hanno costruito il loro brand intorno ai loro lanci-rivelazione. Come tutti i prodotti, anche i loro sono frutto di test e iterazioni, ma anziché sfruttare il mercato, si affidano a processi interni.
Un simile approccio è molto più costoso, motivo per cui la maggior parte delle aziende opta invece per un MVP.
Cosa deve includere un MVP?
Cosa includere MVP è la domanda più difficile e più importante da porsi.
Un metodo efficacie per trovare una risposta è chiedersi: se ometto questa funzionalità, l’utente potrà ancora svolgere il suo compito? Se la risposta è sì, la funzionalità va eliminata. Quello che resta è il minimo indispensabile necessario al prodotto per funzionare, ovvero un MVP.
Quanto tempo ci vuole per creare un MVP?
Dipende dal tipo di prodotto e soprattutto dal tipo di MVP che si vuole creare. È possibile creare un MVP in una settimana con un design sprint, ma talvolta ha senso utilizzare un approccio diverso che può richiedere anche diversi mesi.
La regola da tenere a mente è che un MVP deve far risparmiare tempo o risorse rispetto alla creazione di un prodotto finito.
Tipologie di MVP
Gli MVP possono essere classificati in due tipologie, in base alla resa rispetto al prodotto finale: ad alta definizione (high-fidelity o Hi-Fi) e bassa definizione (low-fidelity o Lo-Fi).
La scelta su quale tipo di MVP usare dipende dal risultato che si vuole raggiungere e le informazioni che si vogliono ottenere. Esistono numerosi tipi di MVP che si possono utilizzare in base alle risorse disponibili e a che punto dello sviluppo dell’idea ci si trova.
MVP Lo-Fi si utilizzano per:
- Comprendere meglio i problemi degli utenti
- Verificare se la soluzione proposta ha valore per gli utenti
- Indagare se valga la pena di risolvere il problema
- Esplorare quale tipo di soluzione sia più vantaggiosa per l’utente
MVP Hi-Fi si utilizzano per:
- Capire quanto gli utenti sono disposti a pagare per il prodotto
- Trovare early adopters che, oltre a diventare i primi clienti, aiuteranno con il passaparola
- Supporto nella definizione e ottimizzazione della strategia di marketing
- Identificare le migliori strategie di crescita
1Ries, Eric (August 3, 2009). “Minimum Viable Product: a guide”